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Asimina triloba

frutto asimina

L’asimina triloba, o meglio conosciuto anche come banano di montagna, è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Annonaceae. Scopriamo qualche nozione in più su questa pianta.

Aimina triloba, il banano di montagna

L’aimina triloba detto anche dai nativi americani Paw-paw (pou-pou), è di medie dimensioni, e raggiunge un’altezza di 5/6 metri, con grandi foglie alterne, caduche, di 15/20 cm di lunghezza, pendenti, leggermente pelose. L’apparato radicale è formato da una lunga radice fittonante, con poche diramazioni laterali, con radici molto delicate e tronco grigio chiaro, con una tenue consistenza del legno, che risulta morbido.

asimina triloba coltivazione
Asimina triloba (Foto©Pixabay)

Terreno e clima

Il tipo di terreno più adatto alla pianta di Asimina triloba è ricco di sostanza umifera con una buona umidità; ideali sono i terreni di medio impasto. Sono da evitare i terreni eccessivamente umidi e quelli con ristagni idrici.

Per quanto riguarda il clima, il clima perfetto per il banano di montagna è temperato, costiero o continentale, con estati relativamente calde ma non torride, ed inverni da freddi a molto freddi, resiste a temperature invernali di −20/−25 °C.

Irrigazione e pacciamatura

Per coltivare bene un’aimina triloba, è indispensabile l’irrigazione, poiché la piantina non resiste a lunghi periodi di siccità, soprattutto se si trova in periodi di caldo intenso. Se non vi sono precipitazioni naturali, bisogna irrigare almeno una volta alla settimana, magari risolvere con un sistema d’irrigazione automatico a goccia.

Per risparmiare possiamo ricorrere alla pacciamatura naturale, ovvero sistemare attorno al tronco uno strato di lana, paglia o juta.

Concimazione

La concimazione del banano di montagna è necessaria, e questa dovrebbe essere fatta già quando viene messa a dimora. Può essere effettuata con letame ben maturo, oppure con un concime biologico, almeno una volta l’anno, ovvero alla fine dell’inverno, prima della ripresa vegetativa.

Potatura

Per il banano di montagna non si parla di una vera e propria potatura, ma di un’eliminazione dei polloni basali, poiché, se non si eliminano i polloni la pianta avrà portamento arbustivo. Un’altra lavorazione da fare è quella a fine inverno di rimuovere i rami secchi e parti danneggiate.

banano di montagna coltivazione
Fiore banano americano (Foto©Pixabay)

Fiori

I fiori del banano di montagna sono ermafroditi, con calice trilobato e sei petali, hanno un aspetto unico e affascinante, l’ovario multiplo, quindi ogni fiore può dar vita a 3 o 4 frutti. L’albero non entra in produzione prima di 3 o 4 anni di vita. L’albero fiorisce in maniera scalare, a partire dal mese di aprile e fino alla metà di maggio.

Frutti

I frutti del banano di montagna sono grandi bacche ovali, simili a delle pere, contengono semini bruni, di notevoli dimensioni. La polpa è ricca di vitamine, Sali minerali e proteine. I frutti sono singoli o spesso riuniti a gruppi, a costituire delle “mani” vagamente simili nella struttura a quelle delle banane (da cui i nomi locali che li associano, non propriamente, alle banane). Il peso dei frutti è ordinariamente da 50/100 g a 250/400 g ed oltre l’uno.

Parassiti e malattie

Fortunatamente l’asimina triloba è una specie molto rustica, che non soffre di particolare attacco di parassiti e malattie crittogamiche.

Proprietà e benefici

I frutti del banano, contengono molte proprietà e molti benefici, uno di questi è la proprietà Antitumorale. Alcuni studi accertano che le acetogenine contenute potrebbero svolgere un ruolo importante contro la proliferazione di cellule cancerogene. Poi ancora possiede proprietà antiossidanti, Remineralizzante, poiché il mix di minerali come potassio, calcio e magnesio risulta perfetto per recuperare le energie dopo un allenamento duro o un periodo stressante. Ed ancora può avere proprietà Antisettica.

banano di montagna prezzo
Paw paw (Foto©Pixabay)

Varietà

Ci sono alcune varietà del banano; tra queste troviamo:
L’Overleese: frutti a gruppi, ciascun frutto fino a 300/350 g e matura all’inizio di ottobre (selezionate nel 1950), poi c’è il Sunflower, in cui i frutti hanno un peso di 200/250 g, una polpa color burro, la buccia che ingiallisce a maturità, e matura all’inizio di ottobre (selezionata nel 1970). Poi troviamo ancora come varietà la rima 1216 e la Georgia.

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