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Come coltivare luppolo

coltivare luppolo

Il luppolo è una pianta rampicante con fiori, appartiene alla famiglia delle Cannabaceae. Vediamo come coltivarla.

Coltivare luppolo

L’Humulus lupulus (è questo il nome attribuitole dai botanici) è una pianta che può regalare grandi soddisfazioni, a patto che sappiate prendervene cura e seguiate scrupolosamente tutti i procedimenti utili a farla crescere e fiorire come merita.

Terreno e clima

A livello di clima il luppolo non è una pianta adatta ai climi caldi, ha bisogno costante che il terreno sia umido e teme molto la siccità. Inoltre questo rampicante ha un determinato fabbisogno di freddo invernale, che permette alla pianta di prendersi i suoi mesi di riposo vegetativo e di capire poi in primavera quando è giunto il momento per riprendere a vegetare.  Non a caso si tratta di una coltivazione tipica del centro nord Europa ed anche in Italia cresce molto bene soprattutto nelle zone settentrionali. La pianta di luppolo necessita quindi di una buona esposizione solare.

La terra ideale dove far crescere questa pianta perenne è un suolo ricco di sostanza organica, con una buona capacità di trattenere l’umidità e un valore di ph compreso tra 6 e 8. Il terreno dovrebbe essere comunque abbastanza sciolto, per permettere alle radici di espandersi e andare in profondità, e soprattutto drenante, per evitare ristagni che possono portare a malattie fungine.

pianta luppolo
Pianta del luppolo (Foto©Pixabay)

L’impianto del luppoletto

Preparazione del terreno. Prima di impiantare il luppolo bisogna arare il suolo e in seguito lavorarlo, fino a ottenere un letto di semina ben sciolto e leggero. Si può fresare o meglio ancora vangare e zappettare finemente le zolle. In questa fase si interra anche una ricca letamazione di fondo, che deve essere incorporata ai primi venti centimetri di suolo.

Coltivazione a baulature

Coltivare il luppolo a baulature o porche rialzate può essere molto utile per assicurare un buon drenaggio alle piante: si tratta di fare delle piccole collinette alte circa 20/30 centimetri lungo tutto il filare. In questo modo anche in caso di forti piogge l’acqua in eccesso sgronda nell’interfila e il rizoma si mantiene al riparo da eccessi di umido.

Piantare il luppolo

La messa a dimora delle piantine di luppolo avviene in primavera, quando non si verificano più gelate, generalmente tra marzo e aprile. Il metodo migliore è la piantagione del rizoma con le gemme pronte a vegetare, interrandolo con i germogli verso l’alto e appena coperti di terra. Dopo l’impianto è importante irrigare quotidianamente, in modo da evitare che il terreno intorno alle radici possa seccare. Si può anche partire da seme, conviene in questo caso far germinare i semi in vasetti che verranno poi trapiantati.

luppoli per birra
Coltivare il luppolo (Foto©Pixabay)

Propagazione della pianta

Il luppolo si può riprodurre da seme solo se si coltivano piante sia femminili che maschili, in modo che avvenga l’impollinazione. In genere si sceglie la propagazione per talea di piante femminili, che ha il grande vantaggio di preservare il patrimonio genetico della pianta madre. Con una riproduzione che parte da un pezzo della pianta madre si ottengono quindi piante della stessa identica varietà, mentre impollinando si ottengono piante con caratteristiche diverse. La propagazione più semplice è quella che avviene per partizione del cespo, prendendo un pollone basale della pianta madre.

Propagazione da polloni basali

Il miglior metodo per assicurarsi nuove piante di luppolo è prelevare i polloni basali dalla pianta madre. L’operazione si esegue al meglio in primavera. Si devono scegliere polloni di altezza minima 15 centimetri, che si raccolgono con le loro radici, dividendo il cespo. Dopo aver prelevato il pollone con il suo pane di terra lo si invasa, bisognerà farlo radicare nel vaso irrigando quotidianamente prima di poterlo trapiantare. Il rizoma di luppolo è molto vigoroso e sopporta le partizioni senza gravi traumi.

Sesto di impianto

Nell’impiantare il luppoleto bisogna tener conto che le piante raggiungono una buona dimensione e possono arrivare ai nove metri di lunghezza. In genere si fanno filari distanti tra loro almeno tre metri, su cui si mettono piante ogni 75/100 centimetri. Il filare deve avere dei supporti adatti al rampicante, che consentano di sorreggere la pianta e garantiscono circolazione d’aria, illuminazione e comodità di raccolto.

luppolo per birra
Coltivazione del luppolo (Foto©Pixabay)

Irrigazione

La pianta di luppolo teme la siccità, nonostante l’apparato radicale giunga fino ai tre metri di profondità, il terreno non deve mai seccare. Per questo è molto utile predisporre un impianto di irrigazione a goccia. Quando si bagna, fare sempre attenzione ad avere moderazione e a non formare ristagni che possano far marcire la pianta.

Concimazione

Il luppolo è una pianta che deve essere ben concimata, se si desidera che produca in modo soddisfacente ogni anno. Al momento dell’impianto è buona norma letamare: si calcolano circa 3 chili di letame o di compost maturo ogni metro quadro da coltivare. Ovviamente la quantità di concime è in funzione delle caratteristiche del terreno, per cui non esiste una ricetta esatta a priori

Moltiplicazione del luppolo

Una volta individuata la pianta si deve prima di tutto procedere ad una sommaria pulizia della superficie del terreno attorno alla pianta.

Con una forca da trapianti si smuove leggermente il terreno attorno alla pianta.

Con le mani si procede delicatamente a togliere la terra smossa e liberare il tratto di rizoma: esso appare biancastro con rigonfiamenti in corrispondenza dei quali si presentano delle gemme biancastre, dalle quali partiranno i nuovi tralci aerei. Con le forbici si procede al taglio, lasciando una decina di centimetri per parte attorno alle gemme dormienti. Il rizoma prelevato deve essere messo subito a dimora, in pieno campo o in un contenitore capiente riempito con il necessario terriccio, evitando il più possibile la disidratazione all’aria. Per le prime settimane bisogna avere cura di mantenere il terreno umido.

semi luppolo
Piante di luppolo (Foto©Pixabay)

Raccolta dei coni dei luppoli

I fiori femminili si formano a fine estate, in genere a partire dalla fine di agosto e per tutto il mese di settembre, a volte anche ottobre. Non è difficile notare sulla pianta le piccole pignette coniche che devono esser prese, si aspetta a coglierle quando perdono l’umidità eccessiva e si sentono al tatto più ruvide. Alla vista i coni di luppolo pronti sono verde molto chiaro o giallo, appena bruniti all’apice.

Per utilizzare il luppolo nella produzione di birra bisogna essiccare le infiorescenze femminili, operazione che va fatta  subito dopo il raccolto. Se si coltiva per hobby nell’orto si può seccare i coni in forno. Bisogna usare la temperatura minima e lasciare lo sportello appena socchiuso. L’essiccazione naturale richiede invece un luogo secco e asciutto, che sia scaldato dal sole ma non direttamente esposto.

I coni essiccati devono essere conservati in luoghi freddi e asciutti.

Coltivare luppoli in vaso

In primo luogo, per poter realizzare la coltivazione in vaso è necessario reperire i rizomi delle varietà nane: molto valido il Golden Tassels, che è rustico, compatto e non supera i 2 metri di altezza.  In alternativa la varietà Prima Donna. La messa a dimora dei rizomi va fatta in primavera.

Per l’impianto è bene scegliere un vaso di grandi dimensioni e piuttosto alto. Sul fondo del vaso conviene riporre uno strato di sabbia od argilla espansa, che garantisca un buon drenaggio, quindi colmare il contenitore con abbondante torba possibilmente mischiata con una minima quantità di sabbia per evitare il compattamento del terreno.

Da non sottovalutare è la necessità di irrigazione costante: per evitare stress idrici nel periodo estivo è bene dotarsi di un mini-impianto di irrigazione.

Nel corso del primo anno, salvo eccezionali fioriture, non attende particolari soddisfazioni: le produzioni, infatti, risulteranno utili a partire dal secondo-terzo anno di coltivazione.

Malattie e parassiti dei luppoli

L’uso regolare di decotto di equiseto spruzzato sulle piante aiuta a prevenire infezioni. Gli insetti che più frequentemente attaccano il luppolo sono gli afidi e il ragnetto rosso. Entrambi questi parassiti possono essere combattuti con metodi naturali, mantenendo la coltivazione nei dettami dell’agricoltura biologica.

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Raccolta luppolo (Foto©Pixabay)

Il luppolo nella birrificazione

Sono due le funzioni del luppolo nella birrificazione: apportare aroma e rendere amaro il gusto. Ci sono varietà votate maggiormente all’uno o all’altro ruolo. Durante la bollitura della birra si decide quando mettere i coni di luppolo in base alla loro funzione. Più a lungo si fa bollire il cono e più esso renderà  amara la bevanda, ma quando cuoce a lungo sacrifica molto dell’aroma. Per questo motivo nella produzione di birra artigianale i luppoli che devono conferire l’amaro vengono fatti bollire per molto tempo, mentre il luppolo da aroma viene utilizzato solo nell’ultima mezzora di bollitura. Per la birrificazione sono disponibili anche estratti di luppolo o pellets ottenuti pressando i fiori, ma il metodo più naturale è quello che vede l’addizione del semplice cono essiccato.

Per chi è appassionato di birrificazione la possibilità di coltivarsi direttamente i propri luppoli significa avere il pieno controllo delle materie prime e poter realizzare una birra biologica e naturale, oltre a raddoppiare la soddisfazione.

Utilizzo e proprietà del luppolo

Oltre alla birra il luppolo è una pianta officinale: trova applicazione nella realizzazione di decotti e tisane dal caratteristico gusto amaro, molto utili contro l’insonnia. Il fiore femminile di luppolo, detto cono, ha infatti anche interessantissime proprietà, in particolare è noto l’effetto calmante e sedativo.

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Piantagione luppolo (Foto©Pixabay)

Varietà di luppoli

Le varietà di luppolo, in genere, si dividono in due categorie: i luppoli aromatici e i luppoli amaricanti. I luppoli da aroma si considerano “nobili” e sono quelli che vanno a “speziare” la birra, ad esempio ricordiamo le varietà Cascade, Fuggles, Spalt, Hallertauer, Mount Hood e Saaz. I luppoli da amaro hanno un ruolo egualmente importante nel determinare il sapore della birra. Ad esempio le varietà Nugget, Eroica, Galena, Brewer’s Gold e Chinook. Ci sono anche luppoli ambivalenti che apportano aromi e amaro in egual misura.

Costi e possibili guadagni della coltivazione del luppolo

Quanto ai guadagni: stando alle informazioni reperite sul Web, un quintale di luppolo può procurare un guadagno che va da un minimo di 700 a un massimo di 1.500 euro.

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