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Coltivare schisandra

schisandra

La schisandra è una pianta orientale largamente utilizzata sia per ornare terrazzi e giardini sia per i gustosi frutti che produce, meglio noti come bacche dai cinque sapori.

Si tratta di una pianta rampicante resistente ai climi rigidi e spesso utilizzata come tonico e astringente naturale.

Schisandra

La schisandra o Schisadra Chinensis è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Schisandraceae. Si tratta di una pianta orientale, in particolare proveniente dalla Russia e dalla Cina. Si tratta di una rampicante dal fusto legnoso che può raggiungere ben 10 metri in altezza.

La schisandra è largamente utilizzata per ornare terrazzi e giardini grazie al copioso fogliame che produce. I tralci si aggrappano facilmente ai supporti ed è grazie al sostegno di questi ultimi che è così apprezzata come pianta decorativa. Le foglie hanno una tonalità di verde molto chiara e si caratterizzano per la forma ovale.

In autunno questa pianta cattura anche l’occhio meno attento per il numero di foglie giallo/arancio che, una volta sfregate, emanano un piacevole profumo simile a quello del limone.

La bellezza di questa pianta ornamentale risiede anche nei piccoli fiori bianchi e nelle famose bacche dai cinque sapori. Si tratta di frutti di piccole dimensioni e dal colore rosso acceso che nascono durante tutto il periodo estivo.

La pianta si distingue per la fruttificazione generosa, spesso continua fino all’inverno.

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Schisandra (Foto©Pixabay)

Semina

La schisandra è una pianta ornamentale particolarmente apprezzata ed è spesso spontanea in montagna. Ogni frutto produce in media due semi ellissoidi che vengono catturati e dispersi dagli animali. Se si sceglie invece di raccogliere i semi, è importante farlo tra settembre e ottobre ed è bene che vengano seminati poi in autunno inoltrato.

Questi devono essere interrati a 0.5 cm di profondità in un terreno umido e mai eccessivamente idratato. Si consiglia di coprire il semenzaio e tenerlo in un luogo poco esposto e illuminato.

La prima germinazione favorevole prevede una piantina media di 10 cm. Una volta raggiunta l’altezza stabilita è utile trasferire le piante nei propri vasi e attendere poi il momento della messa a dimora.

Terreno

Le rampicanti sono in genere piante resistenti e per nulla esigenti in termini di terreno, la schisandra, affinché la coltivazione sia florida, predilige suoli aridi, sabbiosi e con un pH acido. È invece poco incline ai terreni compatti poiché poco resistente ai dannosi ristagni idrici.

Esposizione

Come anticipato la Schisandra è una pianta spontanea e cresce soprattutto sulle montagne, questo perché un’esposizione ben illuminata favorisce la fruttificazione e la fioritura.

L’esposizione non crea grossi danni alla pianta, fatta eccezione per l’esposizione sotto i raggi diretti del sole molto rovente. Anche alle temperature rigide inferiori ai 15° resiste con straordinaria disinvoltura.

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Coltivare schisandra (Foto©Pixabay)

Irrigazione

In quanto pianta poco resistente ai dannosi ristagni idrici la Schisandra richiede un’irrigazione modulata e mai eccessiva.

La parola d’ordine per questa pianta è parsimonia. Anche nei periodi di prolungata siccità è bene non eccedere con l’acqua per scongiurare l’insorgenza di malattie fungine e marciume.

Concimatura

Per ottenere una fioritura soddisfacente e assicurare a questa pianta perenne una vita fruttuosa è importante prestare attenzione al passaggio della concimazione. Questa, come tutte le rampicanti, richiede prodotti specifici che vanno somministrati prima di ogni fioritura primaverile, in estate e in autunno dopo la caduta delle foglie.

Fioritura

La schisandra è largamente utilizzata per decorare terrazzi e giardini grazie alla copiosa fioritura e al numero evidente di foglie.

La fioritura della pianta è prevista dalla tarda primavera fino ala fine dell’estate e, in alcuni casi, anche oltre.

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Pianta Schisandra (Foto©Pixabay)

Messa a dimora

A differenza di molte altre piante la messa a dimora della schisandra prevede una differenziazione climatica. Nelle regioni più calde la messa a dimora è prevista anche in autunno mentre nelle zone fredde è da preferire in tarda primavera.

La messa a dimora deve avvenire su un terreno sciolto e ben drenato che permetta di accogliere sia la pianta femminile sia quella maschile.

Affinché il lavoro possa dirsi completo e soddisfacente è importante scavare delle buche e porre al loro interno del materiale drenante. Una volta terminato è utile porre un impianto robusto che possa sostenere la rampicante.

Raccolto

Le bacche dai quattro sapori rappresentano il fiore all’occhiello della schisandra. Si tratta di frutti gustosi, colorati ed estremamente profumati. Questi sono ricchi di principi attivi e vengono largamente utilizzati per i loro benefici.

La raccolta delle bacche deve avvenire manualmente nel periodo di fine agosto o inizio settembre.

Conservazione

Uno degli interrogativi più frequenti sulla coltivazione della schisandra è legato alla conservazione delle bacche. Le bacche possono essiccare al sole e dopo vanno conservate in barattoli a chiusura ermetica e utilizzati a scopo fitoterapico.

come coltivare la schisandra
Coltivare schisandra (Foto©Pixabay)

Coltivazione in vaso

Le piante rampicanti conquistano per la facilità di coltivazione. La schisandra, sebbene della sua bellezza si possa godere a pieno all’esterno, può essere coltivata anche in vaso purché vengano coltivate sia una femmina sia un maschio.

Per poter godere della fioritura basterà scegliere un vaso adeguatamente grande e riempirlo di terreno miscelato a sabbia, torba e argilla. Anche nella coltivazione in vaso è da preferire un’irrigazione misurata e mai eccessiva.

Moltiplicazione della schisandra

La moltiplicazione della schisandra avviene sia per semina, sia per via vegetativa sia per quella agamica e infine per talea. Nel primo caso i semi vengono raccolti tra settembre e ottobre e interrati in un semenzaio coperto lontano da fonti di luce e calore.

La moltiplicazione per tale invece deve avvenire in primavera grazie ai tralci più grossi e vigorosi. È da questi ultimi che si ricavano i rami legnosi più sani di circa 20 cm.

Questi vanno interrati in un mix di terreno, torba e sabbia. Il suolo deve essere costantemente umido fin quando non compaiono i primi germogli. Una volta radicate le piante possono essere spostate in luoghi più grandi ed esposti.

Potatura

Come ogni rampicante che si rispetti la schisandra tende a prolungarsi ovunque. Per evitare che la pianta diventi eccessivamente invasiva è utile potarla almeno una volta l’anno durante il periodo invernale. In questo modo è possibile evitare che i tralci prolifichino in modo disordinato.

schisandra
Schisandra proprietà (Foto©Pixabay)

Varietà di schisandra

In natura questa pianta orientale presenta circa 20 specie differenti provenienti da Cina Sud orientale, Giappone o Russia. Tra quelle largamente diffuse si trovano la schisandra rubiflora, una specie perenne che tende a crescere in modo compatto ed elegante, la cui crescita raggiunge un massimo di 8 metri.

Questa specie si caratterizza per i fiori a coppa dai petali rossi. Un’altra varietà dai fiori sensazionali è la schisandra propinqua, una specie decorativa e originaria dell’India che si caratterizza per i fusti bruni. Le foglie sono coriacee.

Proprietà e benefici

Far essiccare le bacche della schisandra significa creare un prodotto dalle notevoli proprietà benefiche. Si tratta infatti di frutti che, sotto forma di infusi e bevande calde alleviano la tensione e lo stress, i problemi cardiaci e venosi.

È dimostrato inoltre che i frutti hanno proprietà antiossidante e antinfiammatorio. Il consumo delle bacche permette anche di combattere stanchezza e depressione.

Curiosità

Questa pianta non cattura solo per la bellezza dei colori e la copiosità della fioritura ma anche per le curiosità che la caratterizzano.

Le bacche dai cinque sapori vengono utilizzate per spremute, confetture e marmellate ma anche come spezie aromatiche. Come si evince dal nome, infatti, la bacca presenta un sapore dolce, salato, piccante, amaro e acido.

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