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Come coltivare tamarillo

frutti come il pomodoro

Il tamarillo, o anche detto Albero del pomodoro, è una pianta che ha origine in Sud-America: Perù, Ecuador, Cile, Bolivia e Colombia, ma essendo una pianta che privilegia una temperatura sub-tropicale può essere coltivata in altre parti del mondo, è indispensabile conoscere e praticare le giuste cure e creare le condizioni e temperature ideali per la sua coltivazione.

Si tratta pertanto di una pianta esotica, molto facile da coltivare e molto generosa nella sua fioritura.

Il tamarillo

Il suo nome scientifico è Cyphomandra betacea e appartiene alla famiglia delle Solanaceae, ossia della stessa famiglia di molte delle più note piante presenti sul nostro territorio: patata, peperone, pomodoro e melanzana.

Il tamarillo è conosciuto come Albero del pomodoro per la sua somiglianza appunto a quest’ultimo. Nei paesi d’origine viene tutt’ora coltivato, perché è uno tra i frutti più amati di quelle zone.

La coltivazione di questa pianta è arrivata anche ad altre zone dal clima tropicale come l’India, il Sudafrica, l’Australia, la Nuova Zelanda. Mentre per quanto riguarda l’Europa questa pianta la si può trovare principalmente in Portogallo, in Italia, la possiamo trovare sulla costa delle isole, al Sud ma anche in Liguria.

Passando alla descrizione botanica, possiamo dire di trovarci di fronte ad una pianta che raggiunge delle dimensioni davvero notevoli, se ne possono trovare esemplari anche di cinque metri di altezza.

Il tamarillo oltre ad essere molto rapido nella crescita e nella produzione, a partire già dal secondo anno di vita, purtroppo non è tanto longevo come le altre piante della stessa famiglia botanica, infatti può raggiungere al massimo il dodicesimo anno di vita. Il tamarillo possiede un tronco molto forte ed eretto di colore grigio, con altre ramificazioni laterali, i quali producono i frutti. Le sue foglie grandi a forma di cuore e di colore verde, posseggono nei primi anni vita una leggera peluria e delle sfumature di colore rosso. I fiori invece sono di colore bianchi con sfumature sul rosa, sotto forma di grappoli di circa dieci esemplari.

Essendo una pianta ermafrodite, il tamarillo può produrre fiori e frutti abbondanti anche se nelle sue vicinanze non vi è presente un altro esemplare di tale pianta. Si assiste alla sua fioritura nel periodo tra fine primavera e inizio estate, può prolungarsi però anche per tutti i mesi estivi.

albero del pomodoro cyphomandra betacea
Cyphomandra betacea (Foto©Instragram-cropswapaustralia)

Come coltivare il tamarillo

Per coltivare questo tipo di pianta bisogna essere sicuri di poter garantire le giuste condizioni per la sua crescita e la sua fioritura.

Come moltissime piante in natura, anche il tamarillo teme i ristagni di acqua, pertanto bisogna fare molta attenzione per quanto riguarda l’irrigazione, bensì sia necessario essere costanti.

Per iniziare la coltivazione si prediligono i semi. Bisogna piantarli nel terreno nel periodo primaverile o se si ha la possibilità anche in vaso. Per la coltivazione in vaso bisogna avere maggiore accortezze, per non far sviluppare una fitta vegetazione o comunque molto alta, bisogna potare la pianta. Se non potete garantire le giuste accortezze per la crescita di questa pianta potete scegliere di piantare i semi in serra, nella quale dovrà esserci molta umidità, molta luce ma la pianta non dovrà essere colpita dal sole diretto.

Si potrebbe decidere di iniziare a coltivare il tamarillo in diversi modi:

  • come già citato precedentemente, attraverso i semi, i quali sono facilmente acquistabili in ogni negozio botanico della vostra città, o addirittura anche su internet. Si dovrà pertanto mantenere il terreno umido e drenato e una temperatura stabile.
  • Si può decidere di mettere a dimora le piante già adulte, ma è sconsigliato.
  • Oppure una pratica molto efficace potrebbe essere la riproduzione tramite talea che va fatta in primavera. Si preleva la talea da ramificazioni intermedie e va posta in un vaso abbastanza largo, con terra tenuta sempre umida. Inizierà la crescita di una piccola piantina che circa dopo due mesi deve essere messa a dimora nel terreno prescelto.

Per quanto riguarda la concimazione, bisogna effettuarla nelle fasi dello sviluppo. Basterà un fertilizzante liquido a base di potassio, fosforo e azoto ogni due settimane.

Clima, esposizione, e terreno

Il clima è molto importante per la crescita di questa pianta. Infatti il tamarillo predilige pioggia abbondante, di conseguenza anche un’elevata umidità e quindi anche una temperatura non troppo elevata ma che non sia inferiore a -2 gradi centigradi. La pianta resiste al freddo ma non alle gelate. Ama il caldo ma non resiste a periodi troppo lunghi di siccità e non sopporta il vento. Quindi quando decidete di piantare il tamarillo, dovete trovare una parte del vostro giardino, dove il futuro albero possa godere della mezz’ombra, oltre ad un posto dove possa cresce indisturbato per molti anni.

Tra una pianta e l’altra, dovreste lasciare almeno due metri, visto la dimensione importante di questo albero. Il terreno da scegliere è quello profondo ma anche leggero, che possegga una buona sostanza organica. Il ph ottimo sarebbe quello sub-acido basico, numero 7. Ma ciò di cui dovrete occuparvi è la costante irrigazione, in maniera equilibrata.

Il terreno deve essere concimato costantemente due volte al mese, sia con concime liquido come già citato, ma anche con letame maturo o anche il compostabile domestico.

frutto tamarillo
Pomodoro tamarillo (Foto©Instragram-bigfknsean)

Frutti e semi

Se volete una pianta che vi dia soddisfazione per quanto riguarda la quantità di frutti, forse il tamarillo è la pianta giusta per voi, infatti si tratta di una pianta molto produttiva, già a partire dal secondo anno di vita. Il tamarillo può raggiungere anche i 20 kg di frutta in un anno. I suoi frutti iniziano a maturare tra l’autunno e l’inizio dell’inverno e ha una forma ovale di circa 5 cm.

La buccia è liscia e dura e sono di colore rosso, giallo o arancione. I frutti possono essere raccolti da fine autunno fino a Maggio e basterà tenerli in frigorifero per conservarli per qualche giorno per continuare la maturazione, rendendoli così più dolci.

I semi sono di facile reperibilità anche su internet, infatti se ne possono acquistare anche a pacchetti da 10. Non serve interrarli troppo e lo si può tranquillamente fare in appartamento finché la piantina non avrà raggiunto i due mesi di vita, dopo tale periodo la pianta sarà pronta per essere messa a dimora in esterno o in serra.

Proprietà e benefici

La polpa di questo frutto oltre ad avere un basso contenuto calorico (all’incirca 40 calorie per frutto),è ricco di vitamine come la Vitamina B6, B1, C, E, A1, la vitamina PP e il Betacarotene. Ha benefici per quanto riguarda lo stress, infatti lo diminuisce grazie alla presenza di magnesio, potassio e ferro. È un ottimo antiossidante e lassativo, in caso si avesse problemi di irregolarità intestinale. Insomma questo frutto è un concentrato di benefici non indifferente per la nostra salute.

Come si mangia il tamarillo

Il frutto lo si mangia tagliandolo a metà, gustandone la polpa con un cucchiaino, eliminando quindi la buccia. Potete decidere di mangiare i frutti del tamarillo sia cotti, quindi farli cuocere come base di numerose ricette; che crudi nelle insalate, se preferite il sapore più acidulo rispetto al sapore dolce del pomodoro.

Può essere consumato anche come dessert con l’aggiunta di zucchero o anche spremuto come succo, sciroppo o addirittura come sorbetto. Molti usano il tamarillo come ingrediente nei centrifugati energizzanti, abbinato a frutta come arancia o frutto della passione, ovviamente più dolci. Quindi il mix di questi frutti garantiranno una bomba di vitamine, ferro, magnesio e potassio necessari per affrontare una tipica giornata lavorativa. Con i semi contenuti nella polpa si produce un olio vegetale molto utile in cucina.

albero dei pomodori
Albero pomodoro (Foto©Pixabay)

Che sapore ha il tamarillo

Esistono due varietà di frutti del tamarillo:

  • Il frutto dal colore rosso ha un sapore più acidulo
  • Mentre il frutto di colore giallo e arancione hanno un sapore dolce

Il sapore potrebbe ricordare vagamente quello del melone e del pomodoro anche se decisamente più agrodolce.

Come si usa il tamarillo rosso in cucina

Il tamarillo rosso, nonostante abbia un aspetto del tutto comune al pomodoro, ha però un sapore unico. Si tratta di un frutto molto particolare, dolce ma al tempo stesso agro, oltre ad essere succoso e rinfrescante. Ultimamente in cucina è molto in voga l’utilizzo di frutta e verdura esotica nella preparazione di piatti molto gustosi.

In cucina viene utilizzato ad esempio semplicemente come frutta, come detto, lo si tagli a metà per gustarne l’interno. La pregiata polpa succosa se cotta si addensa e diventa quindi ottima per la preparazione di marmellate o come ingrediente per buonissimi dolci. Ed è per questo motivo che esso si rivela ottimo per la preparazione di marmellate o come ingrediente per ottimi dolci. L’abbinamento ideale lo si ha con la vaniglia. Si consiglia di consumare il tamarillo rosso fresco e non essiccato, proprio per il suo contenuto particolarmente succoso e ricco di proprietà. Ovviamente, come già citato precedentemente, lo si può consumare come ingrediente in insalate, nei succhi e nei centrifugati.

Insomma se avete bisogno di un concentrato di vitamine, potassio, magnesio e ferro e vi piace il sapore esotico di questo frutto, non potete fare altro che utilizzarlo nelle vostre ricette e coltivarlo addirittura nei vostri giardini, per avere sempre a portata di mano una riserva di energia.

Ultimo aggiornamento il 21 Aprile 2024 1:56

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