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Come coltivare cavolo cappuccio

cavolo bianco

Chiunque voglia una produzione continua e annuale non può che puntare al cavolo cappuccio, un simpatico ortaggio che ben si adatta ai climi rigidi, ai più disparati tipi di terreno e accomodante nei confronti delle consociazioni. Non solo saporito, dunque, ma anche estremamente facile da coltivare e versatile.

Cavolo cappuccio

Il cavolo cappuccio è una pianta appartenente alla famiglia delle cruciferae o brassicaceae, semplice da coltivare e molto simile alla verza. Questo è caratterizzato da una palla centrale retta da un fusto compatto e circondato da foglie. In natura è possibile trovarlo in diversi colori a seconda della varietà. Può essere, infatti, rosso, viola o verde.

cavolo cappuccio verde
Cappuccio verdura (Foto©Instagram-pietro_cal)

Coltivare cappuccio: dove e quando

Questa pianta oltre a essere una goduria per il palato è anche molto semplice da coltivare. Essendo resistente al freddo e meno tollerante nei confronti del caldo è considerato un ortaggio invernale ma può essere seminato da gennaio a settembre. Perfetto quindi da coltivare nelle zone nordiche.

Clima e terreno

Considerato ortaggio invernale per eccellenza, il cavolo cappuccio trova terreno fertile nelle zone con clima che si aggira intorno ai sedici gradi. Il caldo è un nemico mentre le temperature dei climi rigidi non costituiscono un problema. E’ inoltre benefica la pioggia mentre mal tollera l’aridità.

Per coltivare il cavolo cappuccio è importante inoltre utilizzare un terreno adatto anche se ben si presta a tutti i tipi. Se si punta però a una coltivazione redditizia è bene piantarlo su un terreno non acido e ben drenante. E’ importante, inoltre, utilizzare un suolo ricco di sostanze per favorire la ritenzione idrica ed evitare che si secchi.

Come seminare cavolo cappuccio

Come già anticipato il cavolo cappuccio è a portata di tutti i pollici verdi e il periodo di semina ricopre gran parte dell’anno. Questo, infatti, si può coltivare da gennaio a settembre, facendo però attenzione alla varietà scelta tra quelli primaverili, autunnali o invernali. Il metodo migliore per una semina redditizia è quella di inserire i semi in una vaschetta da tenere in semenzaio da trapiantare poi dopo circa 60 giorni.

Un’altra scelta per la semina può essere quella della messa a dimora diretta in campo. In questo caso bisogna ricordarsi di inserire nella buca più di un seme, avendo così un sostituto nel caso in cui qualche seme non dovesse germinare.

Essendo il cavolo cappuccio una pianta ingombrante è utile ricorrere ad alcune accortezze: innanzitutto distanziare ogni pianta di almeno 50 cm le une dalle altre e in secondo luogo lasciare tra i 60 e i 70 cm tra le file.

cappuccio bianco
Verdura cappuccio (Foto©Instagram-athesia_libri)

Trapianto

Una volta apprese le tecniche per seminare il cavolo cappuccio è importante procedere per tempo al trapianto. Questo dovrà avvenire tra i 45 e i 60 giorni dalla semina.

Irrigazione

Come già anticipato il suolo nel quale si decide di coltivare il cavolo cappuccio dovrà essere ben drenato e mai secco. Per questo ricopre un ruolo fondamentale l’irrigazione. E’ opportuno per questo fare attenzione al modo con cui si irriga. Bisogna evitare di bagnare le foglie e dirigere il getto d’acqua sul terreno. Da preferire è il metodo a goccia.

Concimazione

Come già anticipato, un terreno ricco di sostanze organiche permette alla coltivazione del cavolo cappuccio una riuscita più che redditizia. E’ importante quindi non sottovalutarne la concimazione, soprattutto prima della semina e del trapianto. E’ da preferire un concime carico di azoto e carbonio. Il concime a rilascio graduale è una scelta ottimale per il cavolo cappuccio e permette alla pianta di regalare un raccolto estremamente fruttuoso.

Raccolto

Se la coltivazione del cavolo cappuccio sarà andata a buon fine allora il raccolto sarà redditizio e saporito. Questo è pronto quando il cespo ha raggiunto una dimensione soddisfacente ed è al tatto compatto. La praticità di questa pianta è che può essere raccolta in qualsiasi momento, sebbene sia preferibile attendere una dimensione consistente. Raccogliere il cavolo cappuccio quanto è piccolo, infatti, rende il raccolto scarso in termini di quantità.

cavolo cappuccio
Cavolo cappuccio (Foto©Instagram-joyd_nutrition)

Malattie e parassiti dei cavoli

Un buon raccolto e delle buone tecniche di coltura possono essere compromesse da malattie e parassiti. Nel caso specifico del cavolo cappuccio, così come nella verza, è bene far attenzione agli insetti. In particolare è bene evitare che si annidino l’afide, la cavolaia e l’altica. Se invece parliamo di malattie, sono diffuse l’ernia del cavolo, l’alternaria, la peronospora e il marciume nero.

Consociazioni

La consociazione è una pratica diffusa soprattutto negli orti di piccola dimensione e molte piante beneficiano della vicinanza con le altre. Quando pensiamo alle consociazioni del cavolo cappuccio dobbiamo tener presente in particolare il pomodoro, soprattutto perché la cavolaia non ama le solanacee ed è quindi un buon deterrente. In inverno però è bene puntare su altri ortaggi da consociare al cavolo cappuccio, come cipolle, carote, carciofi o cavolfiore.

Varietà di cavolo cappuccio e periodi di coltivazione

A seconda del colore, della stagione coltivabile e altre caratteristiche possiamo distinguere numerose varietà di cavolo cappuccio. Tra le più importanti dobbiamo annoverare il Cuore di bue, un cavolo a maturazione precoce e dalla tipica forma conica, la cui consistenza è compatta. Abbiamo poi il Farao, con forma rotonda e compatta dal colore scurissimo che si adatta a semine estive. Tra i maggiormente diffusi troviamo poi il Cavolo York, originario dell’Inghilterra e decisamente resistente di fronte ai climi rigidi.

seminare cavolo
Coltivare cavolo cappuccio (Foto©Pixabay)
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Ultimo aggiornamento il 25 Marzo 2024 17:06

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