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Terrarium, come creare un mini giardino in vaso

terrario in vetro

Il terrarium, oltre ad essere una tecnica molto efficace di coltivazione è molto utilizzata come elemento elegante d’arredo. Si tratta appunto di piante dimorate in un contenitore di vetro, insomma una piccola serra domestica decorata.

Il medico inglese N.B. Ward fu il primo a spiegare come funzionava il terrarium, studiando attraverso un suo esperimento, che vedeva come protagonista appunto una bottiglia di vetro con dentro un pochino di terriccio ed una falena. Infatti notò che col tempo iniziarono a vedersi i primi germogli d’erba.

Creare un terrarium domestico è davvero facile e alla portata di tutti, inoltre sarà in grado di dare molte soddisfazioni anche a chi ha pochissime nozioni di botanica.

Che cos’è un terrarium

Ma effettivamente cos’è il terrarium? Spieghiamo in dettaglio cosa osservò Ward grazie al suo esperimento. Notò che dentro alla bottiglia si formava della condensa, dovuta alla respirazione della pianta, questo vapore diveniva acqua che ricadeva sulla pianta. Insomma notò con stupore che all’interno di un qualsiasi contenitore avveniva un ciclo vitale d’acqua esattamente come quello del nostro Pianeta.

Questa tecnica, chiamata successivamente “ la teca di Ward” fu largamente utilizzata da botanici che portarono piante in parti del mondo, in cui altrimenti non sarebbero mai nate e cresciute e sopravvissute ai viaggi. Un’altra parte molto importante è sicuramente l’ottimizzazione del processo, infatti le foglie secche che cadono dalle piante, altro non sono che il concime per il terriccio all’interno del terrarium.

Quindi possiamo affermare con sicurezza che il terrarium è un ecosistema funzionante in miniatura. Molti botanici che furono affascinati e rapiti.

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Come fare un piccolo giardino (Foto©Instagram-ladyfernadelaide)

Come scegliere il contenitore giusto

Il contenitore è il vero artefice della realizzazione di un ecosistema quasi del tutto autonomo. Quindi dovrà essere della giusta dimensione e forma, in modo da dare la possibilità, quando necessario, di intervenire con facilità all’interno, ad esempio per controllare il terreno, in caso avesse bisogno di un’innaffiatura di supporto.

Quindi bisognerà evitare, per quanto siano suggestive, le bottiglie, proprio perché il collo stretto non permetterà di controllare il terreno con facilità. Il contenitore dovrà essere di vetro, anche per un fattore estetico, saranno davvero belli da vedere e facili da pulire.

Terreno e piante da inserire

Il terreno deve essere drenante, quindi si consiglia di riporre uno strato sottile di circa 3 centimetri di pozzolana sul fondo del vaso. Successivamente si potrà aggiungere della ghiaia chiara. Al di sopra della ghiaia invece bisogna aggiungere uno strato composto da terra e sabbia e muschio se la pianta scelta lo necessita. Successivamente bisognerà scegliere delle piantine da piantumare all’interno.

Le piante ideali sono piccole e da interno, che amano le temperature calde e l’umidità. Alcuni esempi sono: Fittonia, Chlorophytum e Echeveria, i quali sono facili da gestire all’interno di un terrarium. Piantumate le piantine scelte con delle pinzette che vi permetteranno di essere più precisi e delicati possibile. Una volta sistemate nel terriccio sottostante, aggiungetene un altro pochino.

Finito questo passaggio potrete scegliere come decorare il vostro terrarium e potete sbizzarrirvi. Potrete scegliere ad esempio dei sassolini colorati, dei piccoli elementi decorativi e conchiglie, rendendo così il vostro giardino domestico personalizzato.

Una volta finito di decorare dovrete inumidire il terreno e le piantine, nebulizzando dell’acqua, successivamente sarete pronti per chiudere il contenitore.

Esposizione

Il posizionamento del terrarium è un aspetto da non sottovalutare, perché se si sbaglia si potrebbe facilmente alterare il piccolo ecosistema creato all’interno. Pertanto il contenitore, contenente la pianta, deve essere posizionato in un luogo dove possa ricevere un’adeguata quantità di luce naturale.

L’illuminazione è necessaria per fare in modo che la pianta possa effettuare la fotosintesi e dare vita appunto all’ecosistema attraverso la respirazione naturale. Si consiglia di non collocare il terrarium a più di un metro di distanza da una finestra esposta a Nord, perché purtroppo non riceverebbe la necessaria illuminazione.

È sbagliato d’altro canto anche l’eccessiva esposizione ai raggi diretti solari, perché la temperatura interna potrebbe salire troppo e danneggiare la pianta. La condensa si forma sempre nella parte più fredda del contenitore, quindi si consiglia di ruotare periodicamente il terrarium una volta al mese di pochissimi centimetri in modo da ottenere una crescita più armonica della pianta all’interno.

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Terrarium (Foto©Instagram-
foretdeverre)

Temperatura

Il terrarium è stato pensato per essere riposto all’interno, oltre al fatto che le piante all’interno, sono infatti amanti del caldo tropicale umido. Quindi la temperatura minima non dovrà mai scendere al di sotto dei 13 gradi e la temperatura massima non dovrà superare i 27, così non si rischierà degli squilibri di temperatura di un sistema interno molto delicato.

Irrigazione e umidità

L’irrigazione non è necessaria, visto che le piantine riposte a dimora all’interno di un contenitore di vetro è chiuso. Bisogna però stare attenti alla chiusura di questo contenitore. Potrebbe succedere che non sia ermetica e che l’umidità diminuisca. Se il contenitore ha un coperchio, si potrà controllare al tatto il terriccio o il muschio quando presente, se risulta secco bisogna aiutare il sistema all’interno, procedendo con l’annaffiatura manuale con la nebulizzazione, ciò potrebbe succedere pochissime volte all’anno.

Il terrarium ideale è quella che ha appunto il coperchio ermetico, in modo da poterlo sollevare per controllare lo stato di umidità. Se si nota troppa umidità si potrà asciugarne l’eccesso con un panno pulito. Potrebbe inoltre succedere che l’umidità sia troppa e non ci permetta di vedere la pianta all’interno, la soluzione sarebbe quella di tenere il coperchio aperto per 24 ore, così da permettere l’evaporazione. Un eccessivo tasso di umidità è nocivo, tanto da provocare la comparsa di muffe.

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