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Come coltivare scarola o indivia

scarola verdura

L’insalata è uno di quegli alimenti che mette d’accordo proprio tutte le tavole. Immancabile, saporita, di guarnizione, piatto unico, invernale o estiva. A prescindere dal come e dal dove è un tipico alimento che non manca mai e nella famiglia delle insalate invernali non possiamo ignorare la scarola o indivia. Così come la scarola riccia e il radicchio è facile da coltivare e garantisce un succulento contorno per le tavole.

La pianta di scarola

La scarola, o Cichorium endivia var. scarola, è una specie da cespo molto diffusa.

È di colore verde con l’interno giallo e al pari della lattuga cresce nelle stesse dimensioni. Si tratta di una pianta che appartiene alla famiglia delle asteraceae o composite. Si tratta di una pianta da cespo spesso confusa con la cicoria.

L’indivia sviluppa una rosetta di foglie increspate che raggiungono il loro massimo sviluppo con la tecnica dell’imbiancatura; quando vengono cioè legate con un filo di rafia e lasciate asciugare.

semina scarola
Insalata scarola

Coltivare scarola: quando e dove

Come si evince dal nome insalata invernale, la scarola è una pianta dalle ridotte esigenze in termini di clima e tempi di coltivazione. Infatti questa viene coltivata prettamente in autunno o inverno grazie alla resistenza alle temperature basse.

È importante però che il freddo sia asciutto e non eccessivo e che non si superino i -7°C. In genere si consiglia la prima semina da metà febbraio a fine marzo in letto caldo, la seconda semina da maggio a giugno in semenzaio e la terza semina da luglio ad agosto in semenzaio.

Terreno

La scarola è in genere resistente e poco esigente ai terreni scelti. La sua adattabilità la rende infatti estremamente versatile. Per un raccolto ottimale sono da preferire però quei terreni che garantiscono un ottimo drenaggio ed evitino quindi i ristagni idrici.

Se il terreno presenta compost o sostanze organiche il risultato ottimale è garantito. Se il terreno è fortemente argilloso allora è fertile più per l’indivia riccia che per la scarola.

Esposizione

Sebbene come già anticipato la scarola è invernale e ben resistente alle temperature meno calde è bene che l’esposizione solare non manchi, soprattutto se si ha la possibilità di piantarla in pieno campo. Tollera bene anche quelle posizioni a mezzo sole.

coltivare scarola
Semina scarola (Foto©Instagram-
hadenn_plants_bio)

Trapianto

La scarola va seminata in semenzaio e poi spostata in orto. Il trapianto dovrà avvenire a piantine già formate e non prima di aver preparato il terreno con una concimazione adeguata che preveda il lavoro in profondità con la vanga. Durante i lavori è bene inserire nel terreno un compost di 3 kg per ogni metro quadrato. Il trapianto avviene dopo aver fatto crescere le piantine in semenzaio per circa un mese.

Queste andranno collocate a distanza di circa 30 cm le une dalle altre e se andranno su più file bisogna adottare il sistema a quinconce o a zig zag.

Irrigazione

Dopo il trapianto non è da sottovalutare l’irrigazione. Le piantine di scarola infatti necessitano di frequenti irrigazioni che non eccedano però e formino i dannosi ristagni idrici.

È importante però che alle giovani piante non manchi mai sufficiente acqua e che il terreno non si presenti mai secco. Qualora sia possibile è da favorire un impianto di irrigazione a goccia.

L’imbianchimento

Non è difficile parlando di scarole, sentir parlare di tecnica di imbianchimento: si tratta di una tecnica finalizzata a rendere le foglie dell’indivia più dolci e morbide e si pratica legando con la rafia le foglie, senza stringere eccessivamente. Queste poi saranno lasciate ad asciugare in un luogo privo di luce solare per circa un paio di settimane.

Le foglie non ricevendo luce diretto imbianchiscono e da qui il nome della tecnica.

indivia scarola
Scarola coltivazione imbianchimento

Concimazione

Nell’indivia è importante evitare il letame che potrebbe favorire l’insorgenza di marciumi e cattivi odori. In genere è efficace il compost, soprattutto se lavorato nel terreno prima della semina. In genere 3 kg a metro quadrato.

Raccolto

La raccolta della pianta varia a seconda della specie. Se parliamo di scarola riccia, allora andrà raccolta prima dei freddi intensi mentre la scarola, che è nettamente più resistente, può andare avanti per più tempo ed essere raccolta in inverno. In genere si procede a tagliare i cespi quando hanno raggiungo una grandezza che va dai 250 ai 300 grammi di peso.

Moltiplicazione della pianta di scarola

Per quanto riguarda la semina della scarola è vivamente sconsigliato la semina diretta nell’orto. Per la moltiplicazione di questa infatti si consiglia un primo passaggio in semenzaio e poi in campo.

coltivare scarola
Coltivazione scarola

Malattie e parassiti della scarola

Sono diverse le malattie che la scarola può contrarre, così come i parassiti pronti ad attaccarla. Tra i più diffusi troviamo i marciumi e quelle malattia fungine che portano al danneggiamento totale della pianta e che sono favorite dai ristagni idrici. Troviamo poi l’alternariosi, una malattia che si manifesta attraverso la comparsa di macchie circolari e di colore scuro sulle foglie esterne. Tra i parassiti non sono da sottovalutare le lumache, che si cibano principalmente delle foglie, e i dannosi afidi, che si raggruppano in colonie sulla pianta succhiandone la linfa

Coltivare scarola in vaso

La scarola in vaso è una varietà non molto diffusa ed è largamente utilizzata la specie coltivata in orto ma per chi avesse spazi ridotti, a coltivazione in vaso è la soluzione. Per i vasi si tendono a preferire contenitori rettangolari così da poter inserire più file di semi. All’interno andranno inseriti un letto di cocci, ghiaia e palline di argilla che favoriranno il drenaggio dell’acqua ed eviteranno l’umido e gli eventuali marciumi che comporta. IL terreno dovrà essere leggero, morbido e ricco di sostanze organiche come il compost.

Consociazioni

Gli amanti della biodiversità e delle consociazioni saranno felici di leggere che anche la scarola indivia è adatta alle coltivazioni miste. In genere sono da preferire tutti quegli ortaggi che si coltivano nello stesso periodo come le bietole, i porri, i finocchi e le rape.

scarola coltivazione
Indivia coltivazione (Foto©Pixabay)

Proprietà e Benefici

Superficiale dire che scegliere di coltivare l’indivia porta una serie di proprietà e benefici nutrizionali degni di nota. Questa verdura è diffusa e apprezzata per qualità toniche, diuretiche, grazie all’elevato contenuto di acqua, e lassative. É decisamente molto poco calorico, circa 15 kcal per 100 g, ed è capace di assorbire gli aromi degli alimenti con cui di cucina.

All’interno dell’indivia troviamo vitamina A, C e il gruppo delle vitamine B, oltre che sali minerali, potassio, calcio e una buona dose di ferro e fibra. Scegliere di mangiare indivia equivale a salvaguardare il proprio sistema immunitario. Questa interviene infatti come antiemorragico nella coagulazione del sangue mentre la ricchezza di potassio le conferiscono potere diuretico, favorendo il transito intestinale.

Varietà di indivia

In natura l’indivia si divide in crispum, conosciuta come riccia, e latifolium, conosciuta come scarola.

Tra le ricce troviamo: la riccia a cuore pieno Ducale che si caratterizza per cespi molto pesanti e un cuore pieno; la riccia gigante degli ortolani Wallone che, come si evince dal nome, ha dimensioni elevate ed è resistente al freddo.

Tra le scarole invece abbiamo: la scarola bionda Samoa, che ha un cespo voluminoso di foglie spesse verdi/biondo e un cuore pieno che imbianca rapidamente; la scarola gigante degli ortolani Salera, con cespi grandi e giganti e la scarola ascolana sezione Artica, che presenta un cespo vigoroso e voluminoso.

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